Terapia ad alta dose e trapianto autologo di cellule staminali nella macroglobulinemia di Waldenstrom
Il ruolo del trapianto autologo di cellule staminali nella macroglobulinemia di Waldenström non è ben definito.
Uno studio ha analizzato i risultati del trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con tale malattia e ha determinato i fattori prognostici con impatto significativo sull’esito.
Sono stati analizzati 158 pazienti adulti con macroglobulinemia di Waldenström segnalati al European Group for Blood and Marrow Transplantation ( EBMT ) nel periodo 1991-2005.
Il tempo mediano dalla diagnosi al trapianto autologo di cellule staminali è stato di 1.7 anni ( intervallo: 0.3-20.3 anni ), il 32% dei pazienti era andato incontro a fallimento del trattamento con almeno 3 linee di terapia e il 93% ha mostrato malattia sensibile al momento del trapianto autologo di cellule staminali.
Il regime di condizionamento si è basato su irradiazione dell’intero corpo in 45 pazienti e il follow-up mediano per i pazienti sopravvissuti è stato di 4.2 anni ( intervallo, 0.5-14.8 anni ).
La mortalità senza recidiva è stata pari al 3.8% a 1 anno e 10 pazienti hanno sviluppato un tumore secondario, con un’incidenza cumulativa di 8.4% a 5 anni.
Il tasso di recidiva è stato del 52.1% a 5 anni.
A 5 anni, la sopravvivenza libera da progressione e quella generale sono state, rispettivamente, 39.7% e 68.5%, e sono risultate influenzate in modo significativo dal numero di linee di terapia e dalla resistenza alla chemioterapia al momento del trapianto autologo di cellule staminali.
Il raggiungimento di una immunofissazione negativa dopo il trapianto autologo di cellule staminali ha avuto un impatto positivo sulla sopravvivenza libera da progressione dopo il trapianto autologo di cellule staminali.
Quando utilizzato come consolidamento alla prima risposta, il trapianto autologo di cellule staminali ha portato a una sopravvivenza libera da progressione del 44% a 5 anni.
In conclusione, il trapianto autologo di cellule staminali è una strategia attuabile in pazienti giovani con macroglobulinemia di Waldenström in fase avanzata e non dovrebbe essere proposto a pazienti con malattia chemioresistente e a quelli che hanno già ricevuto più di 3 linee di terapia. ( Xagena2010 )
Kyriakou C et al, J Clin Oncol 2010; 28: 2227-2232
Emo2010
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
Studio IMROZ: Isatuximab associato a Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone ha ridotto il rischio di progressione della malattia o di morte nel mieloma multiplo di nuova diagnosi non-eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche
I dati dello studio di fase 3 IMROZ hanno dimostrato che Isatuximab ( Sarclisa ) in combinazione con lo standard...
Basso tasso di mortalità non-dovuta a recidiva nei bambini di età inferiore a 4 anni affetti da leucemia linfoblastica acuta sottoposti a condizionamento chemioterapico per trapianto allogenico di cellule staminali: studio FORUM
Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ) è altamente efficace nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta (...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
I marcatori di malattia residua misurabili specifici per il paziente predicono l’esito nei pazienti con sindrome mielodisplastica e malattie correlate dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche
La recidiva clinica rappresenta la principale minaccia per i pazienti con sindrome mielodisplastica ( MDS ) sottoposti a trapianto di...
Consolidamento con Blinatumomab post-trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B
Gli esiti nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) recidivato sottoposti a trapianto autologo di...
Trecondi a base di Ttreosulfan come trattamento di condizionamento prima del trapianto di cellule staminali ematopoietiche
Trecondi, il cui principio attivo è Treosulfan, è un medicinale somministrato ai pazienti prima di un trapianto di midollo osseo...
Immunogenicità attenuata dei vaccini SARS-CoV-2 e fattori di rischio nei riceventi il trapianto di cellule staminali
L’immunogenicità della vaccinazione contro il coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta grave ( SARS-CoV-2 ) è ridotta nei pazienti sottoposti...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Induzione, consolidamento e mantenimento di Carfilzomib con o senza trapianto autologo di cellule staminali nei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi: analisi di sottogruppo citogenetico dello studio FORTE
I pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi e anomalie citogenetiche ad alto rischio ( HRCA ) rappresentano un'esigenza medica...